
Reinventando la classicità della natura morta in fotografia, David Arky ha dato nuova “vita” a questo genere introducendolo ai raggi x e a composizioni innovative. Non si tratta più di contemplare la meravigliosa semplicità degli oggetti, ma di rendere sbalorditivo ciò che questi nascondono al loro interno. Creando delle composizioni a mo di “matrioska”, gli oggetti di Arky hanno la capacità di parlare e raccontare storie pur rimanendo nel più totale silenzio.

Come molti dei suoi colleghi, Arky è soprattutto un fotografo molto affermato. Lavora per riviste (New York Times, Forbes Magazine, Men’s Health) e grandi marchi (Samsung, American Express, AT&T, Microsoft…) e insegna all’International Center for Photography dal 2001. Ha studiato all’Art Center College of Design e al Rochester Institute of Technology, la stessa scuola dove è di cattedra Ted Kinsman. Infatti il loro stile si assomiglia parecchio, nonostante Arky abbia una tendenza più spiccata per l’estetica patinata da copertina editoriale.
Il primo amore non si scorda mai
È proprio grazie a un lavoro per una rivista che David si è approcciato alle radiografie. A metà degli anni ’90 viene contatto da Michael Magen, un graphic designer a lui vicino, per lavorare a una campagna pubblicitaria di Strathmore Paper Company, una famosa cartiera americana. L’idea era quella di radiografare l’interno di svariate ventiquattrore come fossero sotto uno scanner aeroportuale. Arky un po’ riluttante accettò comunque l’offerta di lavoro, seppur non aveva la più pallida idea di come si realizzassero delle radiografie. Per sua fortuna trovò un laboratorio radiografico industriale che si rese disponibile ad aiutarlo.

L’artista racconta:
“All’inizio è stata un’esperienza spaventosa, sia per il pensiero di stare attorno ad apparecchiature a raggi X sia per i rischi inerenti, ma anche per la paura di come sarebbe andata a finire. Nel servizio originale abbiamo realizzato una radiografia di circa 30 oggetti che sono stati combinati in circa tre pubblicità finali.
Inutile dire che ha funzionato bene e altre agenzie mi hanno chiamato per realizzare altre immagini ai raggi X poco dopo.”
David Arky

Radiografo per passione
Non è solo per lavoro: molto spesso nel tempo libero Arky si diletta a radiografare oggetti di uso quotidiano. Addirittura chiede ai suoi parenti di conservare le loro radiografie mediche per poterle utilizzare nei suoi progetti. È ormai talmente noto per le sue radiografie che è stato contattato da delle persone per realizzare dei ritratti ai raggi x della propria famiglia da spedire ai conoscenti per Natale. Ovviamente Arky ha gentilmente declinato l’offerta. Del resto, proprio perché non ha una licenza medica o scientifica per realizzare radiografie, Arky non è autorizzato legalmente a produrre raggi x sulle persone. È per questo motivo che colleziona radiografie altrui o le acquista online, e sempre per lo stesso motivo la sua produzione conta prevalentemente immagini di oggetti.

Famoso per i suoi colori molto accesi e pop, sostiene che la sua scelta è abbastanza arbitraria. Crede però che l’azzurro/blu pallido siano i colori più indicati per le radiografie e che quindi debba essere il colore dominante.



La passione per la fotografia ha portato Arky ha spingersi oltre la sua comfort zone, provando qualcosa di assolutamente non convenzionale che lo ha ripagato divenendo uno dei migliori x-ray artist in circolazione. Il suo amore per la pellicola analogica si è trasformato in amore per i radiogrammi, che lo porta a sperimentare sempre nuove composizioni, anche quando è a casa.

FONTI
Sito ufficiale dell’artista
www.icp.org
fremingallery.com
www.thisisthewhat.com
www.youtube.com