
Non solo teoria. Per comprendere il visibile è necessario indagarlo tramite strumenti ottici. Ed è proprio questo lo scopo di Ted Kinsman: fotografo, fisico e insegnate statunitense, egli si dedica all’analisi pratica approfondita degli elementi che costituiscono il nostro ambiente. Che siano animali, piante, agenti atmosferici od oggetti di uso quotidiano, questo artista mette in campo tutte le sue conoscenze, tra cui i raggi x, per immortalare la semplicità/complessità intrinseca del vivere.

Un uomo di conosc(i)enza
Kinsman gode di un curriculum invidiabile: dopo una laurea in Ingegneria Ottica (Monroe Community College), una in Fisica (University of Oregon), una in Scienze dell’Educazione (Syracuse University) e un’esperienza nella Marina americana, fondò la sua casa di produzione fotografica con il nome di “Kinsman Physics Productions Scientific Photographer“. Nel contempo divenne docente in diversi atenei, fino ad ottenere la sua attuale cattedra in Tecnologia Fotografica presso il Rochester Institute of Technology (RIT).

L’applicazione della fisica alla fotografia rimane una delle sue specialità. Inizialmente ha avviato la sua società fotografica per pubblicare libri o editoriali scientifici ma nel giro di pochi anni l’attenzione si è spostata sulla produzione di film time-lapse di alta qualità che riprendevano lo sbocciare di fiori. Questi corti sono stati distribuiti su grande scala e sono apparsi in migliaia di spot pubblicitari, programmi televisivi e video musicali. Un suo filmato è stato utilizzato per creare una sequenza animata per il film colossal di James Cameron, Avatar.


Radiografie analitiche
Dal 1999 la Kinsman Physics Production Scientific Photographer si è focalizzata non solo sui time-lapse ma anche sulla pura fotografia scientifica, utilizzando la microscopia elettronica a scansione ma sopratutto la radiografia. È infatti imponente la produzione radiografica di Kinsman, che spazia dai soggetti floreali/naturalistici (simili a quelli che abbiamo visto in Arie van’t Riet) all’analisi di oggetti del quotidiano.




Si nota comunque sempre una predilezione per l’ambito tecnologico/scientifico. Moltissime sono infatti le radiografie che ritraggono oggetti di questo genere come macchine fotografiche, videocamere, ipod, smartphone ecc. Nei suoi raggi x possiamo ammirare l’intricato snodo di ingranaggi, fusibili, cavi, microchip che come un sistema nervoso umano compongono queste anatomie tecnologiche.



La tartaruga dalle uova d’oro
A volte si può rimanere stupiti dall’imprevedibilità delle radiografie. È quello che è successo al nostro fotografo quando ha radiografato il corpo di una tartaruga vittima di un incidente stradale. Mai si poteva immaginare che all’interno dell’animale vi fossero ben 30 uova. Kinsman non perse l’occasione e cambiò i colori della pellicola in modo da far risaltare le uova, un piccolo miracolo mai portato alla luce. L’incredibile scatto gli valse il premio “The Vizzies” 2015, indetto da Popular Science e il National Science Foundation, come miglior visualizzazione scientifica.

Ancora oggi i suoi scatti scientifici vengono utilizzati quotidianamente da testate come Scientific American, Science News, New York Times, National Geographic e molti altri, proprio grazie all’incredibile capacità di questo fotografo di ritrarre il quotidiano nella sua semplice complessità.
FONTI:
Sito ufficiale dell’artista
https://www.bca.org
http://photographyblog.rit.edu
http://sciencephotography.com
https://www.popsci.com